Il Cartamo è una pianta annuale di origine policentrica, dall’Asia continentale, all’Africa orientale. Coltivata fin dall’antichità in Egitto, Grecia, Cina, bacino del Mediterraneo ed Etiopia. Il suo nome sembra derivare dall’arabo “Kortum” e dall’ebraico “Kartam che significa colore. Linneo diede a questa specie il nome di Carthamus tinctorius L., in riferimento al suo antico utilizzo come colorante, questa specie è nota anche con il nome di Cartamo o Zafferanone.
Alcuni reperti documentano la coltivazione del Cartamo già 4000 anni fa in Egitto allo scopo di estrarre sostanze coloranti dai fiori. Hasselguist (1762), in occasione di un viaggio ad Alessandria, descrisse dettagliatamente la raccolta e la preparazione della tintura . Lo scrittore riferì che il colorante veniva esportato in Italia Inghilterra e Francia, dove veniva usato anche come colorante alimentare nella fattispecie per colorare alcuni tipi di formaggio.
Cartamo in cucina...
Il cartamo ha anche la capacità di coagulare il latte, aspetto che torna buono quando andate a mantecare un risotto “allo zafferanone” o se volete solidificare e colorare budini e creme.
Non solo, evitando di mischiarlo a grassi animali, lo si può spargere sopra le pietanze come si fa con le spezie vere e proprie, in questo modo si sfrutterà sia il suo sapore che il colore rosso acceso che lo caratterizza.